Spero che il mondo stia veramente cambiando, che Black Lives Matter non sia solo un motto sui cartelloni. Vero è che il Juneteenth di quest’anno è stato il più globale mai visto. Da Black Parade, il singolo a sorpresa di Beyoncé, ai brand che sposano i nuovi valori, le ripercussioni sono in tutti i settori. Scrivevo in questo post che il Cluetrain Manifesto, le regole più famose del marketing, si sono aggiornate con trenta nuovi punti, ribattezzati Newtrain Manifesto.
L’inclusione pare essere il nuovo “diktat” nella comunicazione dei brand. E ben venga, se questo porta le aziende ad avvicinarsi sempre di più ai consumatori, a doversi adattare, a mettersi in gioco e in ascolto, a considerare e valorizzare le differenze senza imporre uno standard, utopico e inutile.
Ho fatto un giro in rete per osservare le campagne advertising più interessanti del momento, secondo me.
1 – Calvin Klein
Il brand, da sempre vicino alla comunità LGBTQ, ha presentato pochi giorni fa una campagna pubblicitaria senza precendenti. Con l’hashtag #ProudInMyCalvins, il brand abbraccia il movimento Black Lives Matter e fa di più. La campagna sembra far esplodere dai manifesti un grido liberatorio di orgoglio per l’accettazione di ciò che si è.
“È un tale onore presentarmi nel mio io più autentico’, scrive Jari Jones, attivista nera, transgender e oversize, in un post su Instagram, ‘e presentare le immagini di un corpo che troppo spesso è stato demonizzato, molestato, fatto sentire brutto e indegno e persino ucciso”.
2 – H&M
Il brand, che già da un po’ ha messo al bando la stereotipazione del corpo femminile, anche quest’anno ha continuato a portare avanti i suoi consueti valori: body positive e azioni volte alla sostenibilità ambientale.
3 – Desigual
Dalla sua nascita, Desigual è sinonimo di valore alla diversità, di gioia e di inclusione.
Il brand ha preso subito posizione al fianco del movimento Black Lives Matter con diversi post su instagram. Uno di questi mi ha colpito profondamente: un’immagine completamente nera accompagnata dalla frase “We celebrate color with joy. But today we stand together in silence… ✊✊✊✊”
E ancora, un brevissimo video in cui “Desigual”, viene tradotto in varie lingue.
4 – Abercrombie&Fitch
Molti di voi si ricorderanno le polemiche su Abercrombie&Fitch, dovute alle dichiarazioni dell’Ex CEO Mike Jeffries, quando disse che il brand americano era rivolto solo a «cool and good – looking people» e ancora, «A lot of people don’t belong [in our clothes], and they can’t belong. Are we exclusionary? Absolutely»
Dopo l’arrivo della CEO Fran Horowitz, una donna, nemmeno a farlo a posta, forse Abercrombie è il brand che più ha fatto passi da gigante verso una comunicazione inclusiva che sostituisce alla sensuale perfezione di corpi scultorei, la normalità del quotidiano.
Anche Abercrombie & Fitch, si schiera con Black Lives Matter e crea una “Pride Collection 2020”
Morale della storia: non importa se sei alto o basso, magro o grasso, se hai i rotolini o i pettorali, se sei nero, bianco, rosso o giallo. Sii sempre fiero di essere come sei.