Non sono un’amante della dicotomia donne vs uomini, anzi non ci credo affatto e sentirne parlare nel 2017 mi fa vecchio come parlare di Destra e Sinistra. La parità? Sta nella collaborazione. Si fa team. Si è pari quando ognuno, con le sue peculiarità e con i suoi difetti, concorre alla realizzazione di un successo comune. La realtà?
Nel lavoro di tutti i giorni sbatto la faccia contro la cultura di Adamo ed Eva! Essere donna risente ancora del peccato originale e spesso siamo proprio noi donne ad accettare inconsapevolmente questa situazione.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva un uomo che aveva capito un sacco di cose. Da dove partire? Da noi stesse.
Qualche giorno fa leggevo sul libro di Manuel Schneer e Adriana Velazques, Come costruire il tuo brand, (ed. da gueriniNext in collaborazione con AIDP) una lista delle difficoltà che più o meno tutte noi donne siamo chiamate ad affrontare ogni giorno, in ambito professionale. Lo spunto è interessante, mi ha fatto riflettere moltissimo, ho provato a darmi una risposta ad ogni problema posto:
- [problema] la bassa autostima
Nessuno può dirti quanto vali, chiedilo solo a te stessa.
- [problema] acquistare il discorso maschile
Essere leader o professioniste di un settore non vuol dire comportarsi meno da donne, anzi!
- [problema] sentirsi in colpa di crescere e trionfare
Ma perché? Non ne abbiamo il diritto anche noi?
- [problema] accettare l’opposizione (madre/compagna/fidanzata/moglie) vs crescita personale, professionale ed economica
Noi donne siamo capaci di fare entrambe le cose e, quando il nostro nucleo familiare funziona come un team, ne beneficiano sia moglie che marito!
- [problema] uso improprio della bellezza e seduzione
Essere piacevoli, avere un bell’aspetto, utilizzare la seduzione non sono sempre l’arma giusta, spesso e volentieri sono un boomerang ad altissima velocità dritto in testa. Attenzione! Non sto dicendo che la sensualità sia una cosa sbagliata (ci appartiene di natura) ma è un’arma da utilizzare con molta cautela: non diamo il diritto a un uomo di metterci un’etichetta!
- [problema] accettare la scadenza dell’orologio biologico
C’è un’età per ogni cosa, forse è vero, ma la voglia di mettersi in gioco, di migliorarsi sempre, l’ambizione nel raggiungere i propri desideri non scade né dopo i 30 né i 40 eccetera, eccetera!
- [problema] accettare i mandati sociali e religiosi
Si commenta da sola: donne e uomini, molto prima di noi, sono morti per darci la libertà di vivere fuori dai dogmi. Non sprechiamo quest’opportunità.
- [problema] sentirsi non amata, non accettata
I canoni, le etichette, il contesto in cui ognuna di noi vive e lavora ogni giorno spesso ci schiacciano come formiche. Meglio allontanare le persone negative, gli invidiosi, i pessimisti. Circondiamoci di persone costruttive, empatiche, disposte alla relazione.
- [problema] bloccarsi e perdersi nelle situazioni competitive
Guardiamo al raggiungimento del risultato invece! Ognuna di noi ha innato il talento della negoziazione, basta pensare a come convinciamo i nostri figli a magiare una mela piuttosto che una brioche! Coltiviamo questo nostro aspetto e usiamolo, invece di criticare le Louboutin della donna che ci sta di fronte!
- [problema] il pregiudizio
É una bestia nera che nessuno è mai riuscito sconfiggere. É una lotta contro i mulini a vento, non cadiamo nella trappola di Don Chisciotte. Le opinioni degli altri si cambiano solo con il lavoro serio, costante, autentico… e non è detto che ci si riesca. Pazienza siamo 7,5 mld di persone nel mondo: non possiamo piacere a tutti 🙂