Il web design è la terza dimensione del graphic design. È l’esplosione delle possibilità del brand per chi è presente on line.
Nello scorso post abbiamo visto le differenze tra pieghevole e brochure. Ma data la rivoluzione digitale che ha preso piede nel nostro Paese, si impone una riflessione sugli strumenti e sui formati del web.
Normalmente il web design è relegato alla creazione di siti web. Ma con l’avvento dei social, secondo me, la sua funzione si espande e abbraccia molti più ambiti.
Se lo spazio del foglio è limitato, legato al supporto cartaceo, alla tecnologia di stampa, alla resa del colore, e così via, il web è assoluta libertà, molteplicità, velocità di fruizione, possibilità di raggiungere un enorme numero di persone in tutto il mondo, a volte con budget accessibili a tutte le dimensioni di business.
Con questo non paragono web è cartaceo: a ogni contesto il suo strumento.
Mi capita spesso, ad esempio, che mi venga chiesto di realizzare delle locandine per Facebook! OMG (Oh My God!). Ogni media ha il suo linguaggio e il web parla digitale.
Formati e rapporti
Semplificando: i supporti cartacei fanno largo uso di formati standard. Il foglio della stampante di casa, per esempio, è A4. Ci sono diversi standard utilizzati a livello mondiale. Qui sono spiegati in maniera esaustiva.
Nel web design tutto cambia. Il nostro “foglio” è lo schermo. Non parliamo di formato, ma di rapporto dell’aspetto (aspect ratio): la proporzione fra la larghezza e l’altezza dell’immagine. I rapporti più utilizzati sono
4:3 Deriva dal formato adottato per la pellicola cinematografica dopo l’avvento del cinema sonoro. Il quattro terzi viene
talvolta espresso come «12:9» per un raffronto diretto con il formato 16:9. Nel caso di un segnale 4:3 visualizzato su un televisore 16:9, la resa corretta delle dimensioni comporta l’aggiunta di bande laterali nere. Come quando guardi i Simpson sul vostro Widescreen.
3:2 è il rapporto impiegato in fotografia. Prende questo rapporto per via delle misure della pellicola di 36×24 mm
16:9 oggi quello più diffuso per TV e monitor. Prende il nome di widescreen (schermo largo). È stato creato per avere una maggiore compatibilità con i vari formati cinematografici e, secondo alcuni, il formato 16:9 è il formato che più si avvicina alla visione dell’ occhio umano.
Ma come vi dicevo, il web è libertà assoluta.
1, nessuno, 100K formati
Nel web design dimenticatevi la locandina A3 o il flyer A6. Scordatevi pure i pieghevoli a 3 ante. È proprio un altro mondo. Ogni sito, ogni social, ogni spazio ha le sue misure.
“Ottimizzare” è la parola chiave.
Facebook è un esempio concreto che rende lapalissiano il concetto. Hai mai fatto caso a quante diverse misure sono consigliate per ogni singolo box immagine?
L’immagine profilo misura ; quella della copertina, quella ottimizzata per i link, quella delle slide o dei caroselli…
Tutte le misure consigliate per Facebook
È fondamentale curare l’aspetto grafico anche dei social, non solo per l’appeal dei contenuti, ma anche per contribuire ad affermare il brand.
Lo stesso vale se stai pensando di promuovere il tuo prodotto o servizio con un banner su dei magazine on line o dei blog popolari. Ognuno ti chiederà una misura “ottimizzata” (appunto) per il proprio layout.
E tutto ciò, senza considerare le nuove frontiere del web design che si sono sviluppate sempre di più attorno al valore della User Experience. Ma è un settore a parte, tanto da avere anche una figura professionale a sé: quella dello UX designer.
Insomma, con il web design si moltiplicano le potenzialità, si moltiplicano le competenze e si intensifica la complessità.
Ispirazione
Il consiglio più utile che mi sento di darti se stai curando la tua identità personale o quella della tua azienda on-line è: sperimenta, rischia, misura i risultati. Se non ottieni quello che vuoi sperimenta ancora.
Per quanto riguarda i social, uno degli esempi più fantasiosi che ho visto negli ultimi giorni è questo: un puzzle di immagini semplicissime che invitano l’utente instagram a scrollare fino alla fine per scoprire una sorpresa. Un modo intelligente di fare Personal Branding e mostrare quello che si sa fare.
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Siti internet e brand identity. Il sito internet è uno strumento di comunicazione visiva che andrebbe già pensato all’atto della creazione del tuo logo e della relativa visual identity. Se non ci avevi pensato, non disperare, l’importante è che il tuo sito oltre a funzionare bene, riprenda le caratteristiche visive della tua visual identity.
Un esempio che mi è familiare, essendo una mamma alle prese con salviette e pannolini, è Pampers
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Sono curiosa di conoscere casi di successo, o totale insuccesso, che magari hai trovato navigando sulla rete e analizzare con te spunti e riflessioni su design e grafica.
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