È arrivato settembre! Il mese della ripartenza e della riorganizzazione, il mese della progettazione e delle decisioni importanti. L’ho sempre vissuto così questo periodo dell’anno, con le emozioni che può suscitare l’inizio di un nuovo anno scolastico o di un percorso formativo o, perché no, l’inizio di una nuova esperienza lavorativa. Ed è proprio a tal proposito che mi chiedo: “quali sono i trend del mercato del lavoro? In quali ambiti saranno richieste figure professionali nei prossimi mesi?”
È per molti un momento di riflessione e mentre faccio le mie considerazioni mi rendo conto che di cambiamenti ce ne sono stati tanti in questo 2020 e purtroppo anche sostanziali.
Basti pensare che, come me, milioni di italiani in questo preciso istante svolgono il proprio lavoro direttamente da casa. “Smart working” o “lavoro agile” sono stati per tutti nuovi concetti e nuove modalità di concepire il lavoro. Una situazione che all’inizio della pandemia era percepita come “cambiamento” ma che adesso rientra nelle tendenze e nei trend del mercato del lavoro dei prossimi mesi e dei prossimi anni.
Tecnologia – Retail – Ecosostenibilità
Alcune agenzie per il lavoro affermano che nel periodo post Covid continuerà ad esserci un aumento dell’uso della tecnologia intesa come supporto a piattaforme digitali. Si prevede, infatti, che saranno ricercati circa 250 mila lavoratori con specifiche competenze informatiche.
Dallo sviluppo di software e alla progettazione di nuovi siti web. Per quanto riguarda il middle management si cercano Data Scientists e Digital Innovation Specialist. Ovvero figure professionali che ruotano intorno alla trasformazione digitale dei business e delle aziende.
Il retail si è trasformato in e-commerce quindi le figure professionali con competenze in questi ambito sono particolarmente richieste perché le aziende stanno rivedendo le modalità di logistica distributiva.
Tra i trend del mercato del lavoro post Covid è da prendere in considerazione l’ecosostenibilità. Si prevede infatti che saranno richiesti tra i 480 e 600 mila figure professionali con competenze specifiche in ambito ambientale, gestionale ed economico.
È chiaro, quindi, che il primo passo verso la ricerca del lavoro è accettare che le dinamiche lavorative sono ormai diverse da come le conosciamo noi. Si è giunti al punto in cui c’è una riduzione della necessità di lavoro fisico e di un incremento di lavoro intellettuale – preferibile da remoto.