Come ha impattato il COVID-19 sulle industrie culturali e creative in Europa?
Da 2 anni siamo tra i membri della Rete Europea degli Hub Creativi e lo scorso anno ad Atene tutti gli Hub hanno evidenziato la necessità di condividere risorse e strumenti utili a promuovere una cultura diffusa su innovazione sociale, la formazione continua e coinvolgimento delle community.
Nelle scorse settimane è sorta una nuova esigenza comune: raccogliere dati in merito agli impatti del COVID-19 sulle industrie culturali e creative.
L’obiettivo principale è capire come i lavoratori culturali e creativi stanno affrontando le mutate condizioni di lavoro e di vita.
I risultati forniranno indicazioni preliminari per sviluppare politiche efficaci di sostegno agli effetti negativi della crisi.
Dal punto di vista geografico la ricerca riguarda tutti i 27 paesi dell’UE, Regno Unito, Turchia, Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Ucraina e Moldavia.
E dal punto di vista di ambito di interesse sono coinvolti tutti i settori delle industrie culturali e creative:
Architettura, Architettura del paesaggio, Film / Audio / Video, Fotografia, Musica, Design, Pubblicità Marketing e Comunicazione, Sviluppo di software e videogiochi, Arti dello spettacolo, Arti visive, Editoria, Turismo creativo, Musei e patrimonio culturale.
Questa ricerca rientra nel progetto MAX (Makers’ Mobility Pilot project), co-finanziato dalla Commissione Europea e coordinato da European Creative Hubs Network in partnership con FabLab Barcelona, UPTEC e Makery.
Per ottenere dati concreti e avere cifre comparabili tra i vari paesi, abbiamo bisogno di raggiungere 35.000 indagini.
Il sarà aperto fino al 19 luglio, e aiutaci a raccogliere dati e informazioni utili.