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Sicurezza sul lavoro: come se la cava la Basilicata?

La sicurezza sul lavoro è di estrema importanza sia per i lavoratori che per le imprese. Gli incidenti sul lavoro possono causare lesioni, disabilità permanenti o persino la morte dei dipendenti, con conseguenze devastanti per le loro famiglie e per la società nel suo insieme. Gli incidenti sul lavoro, inoltre, possono danneggiare la reputazione dell’azienda, aumentare i costi assicurativi e causare perdite di produzione e di guadagni.

Un ambiente di lavoro sicuro e salutare può migliorare la produttività, aumentare la motivazione dei lavoratori e ridurre l’assenteismo. In aggiunta, le normative sulla sicurezza sul lavoro sono un obbligo legale per le imprese e non rispettarle può comportare sanzioni e multe.

Pertanto, la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere considerata una priorità sia dalle imprese che dai lavoratori stessi, che dovrebbero adottare comportamenti responsabili e attenersi alle procedure di sicurezza previste dal proprio datore di lavoro. Solo attraverso un impegno congiunto e costante, sarà possibile garantire un ambiente di lavoro sicuro e salutare per tutti.

D’accordo, forse queste cose le sapevamo già… ma allora cos’è che non sappiamo, o che trascuriamo?

Sicurezza sul lavoro, l’indagine e i dati

Gli ultimi dati disponibili riguardanti gli incidenti sul lavoro in Italia si riferiscono all’anno 2020 e sono stati pubblicati dall’INAIL. Nel 2020 si sono verificati in Italia 622.048 infortuni sul lavoro, di cui 39.981 infortuni mortali. Rispetto all’anno precedente, c’è stato un calo degli infortuni totali (-16,8%) e degli infortuni mortali (-15,3%). Tuttavia, nonostante il calo, il numero di infortuni sul lavoro rimane ancora molto elevato.

Il Portogallo è il primo paese europeo per numero di incidenti in rapporto alla popolazione (2.814 ogni 100mila occupati). Seguono Francia e Spagna. Con 1.037 infortuni, l’Italia si attesta leggermente al di sotto della media europea. Ultime Bulgaria e Romania che ne riportano meno di 100. Gli ultimi sono Paesi Bassi, Svezia e Germania, con cifre inferiori a 1. L’Italia, da questo punto di vista, è undicesima in Ue: nel 2020 è stata teatro di 3 infortuni fatali ogni 100mila occupati, più della media europea di 2,1. Fonte: elaborazione Openpolis su dati Inail

E in Basilicata come ce la caviamo?

Secondo il rapporto Inail in Basilicata le denunce di infortuni sul lavoro da gennaio a settembre 2022 sono state 3.259 con un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (2.990). In aumento anche le malattie professionali: 501, più 15,7% rispetto al 2021.

È importante sottolineare che gli infortuni sul lavoro possono essere prevenuti attraverso l’adozione di misure di prevenzione e protezione adeguati e il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro da parte di tutti i soggetti coinvolti. La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere considerata una priorità sia dai datori di lavoro che dai lavoratori stessi, al fine di prevenire gli infortuni e garantire un ambiente di lavoro sicuro e salutare per tutti.

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