Lunedì 6 Marzo si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università degli studi della Basilicata, celebrando il quarantesimo dalla fondazione alla presenza del Presidente della Repubblica.
Tra gli invitati , il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, La Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e l’ attivista per i diritti umani Pegah Moshir Pour.
Il Discorso di Pegah Moshir Pour
Dopo aver ringraziato e salutato i presenti alla cerimonia, l’attivista ha parlato di diritti umani e della loro importanza e, di quanto, forse troppo presto lei abbia capito quanto fossero importanti. “L’importanza di avere voce, l’importanza di poter cambiare a piccoli passi il mondo.”
Pone poi una domanda : “Si può cambiare il mondo?” e dove se non nei luoghi del sapere, della conoscenza che possono formare la consapevolezza e la coscienza che caratterizzano l’essere pensante. L’Università è il luogo dove ripercorrere la storia, per non ripetere gli errori della fragilità umana.
Con questo discorso ha voluto sottolineare il suo attivismo, il suo senso di appartenenza all’Università degli studi della Basilicata, luogo in cui è crescita, in cui è maturato il suo senso del dovere, il suo bisogno di dar voce a chi non riesce ad esprimersi. Potando sempre avanti i valori in cui crede.
Secondo il dizionario per DIRITTO si intende un insieme di norme variabili da tempo a tempo, che prescrivono o vietano determinate azioni, con lo scopo di regolare i rapporti fondamentali su cui si regge la società. Il Termine “Università” deriva dalla parola latina “universitas” ovvero, il complesso di tutte le cose, che, a sua volta, deriva dall’aggettivo “universus” cioè il tutto, l’intero universo.
“L’università è quindi il MONDO e va costruito, non spargendo il sangue con stupide guerre, ma preservando i diritti”
Il diritto allo studio è un diritto universale, ma non è garantito in tutto il mondo. In Afghanistan alle donne è stato precluso questo diritto dai Talebani, in altri paesi come l’Iran gli studenti universitari vengono ricercati e arrestati perché rappresentano una minaccia per il sistema turco.
“Perché chi studia diviene consapevole e cosciente di un sapere che libera dalle catene della repressione, infatti gli studenti portano processi, ideali. Sono generatori di pura energia. Per la dittatura questa è una cosa pericolosa”
In questi paesi infatti vengono censurati libri, vengono arrestati intellettuali e docenti, viene alterata la storia della civiltà pur di mantenere una dittatura. Perché la coscienza, la conoscenza porta con se la voglia di libertà.
Ogni giorno siamo chiamati a tenere viva la memoria, affinché gli errori e le violenze del passato non si ripetano.
“Noi che conosciamo lo stato di diritto, non possiamo esimerci dal ruolo fondamentale di incentivare la partecipazione politica e promuovere la democrazia, noi che rappresentiamo l’universo abbiamo il dovere intellettuale e l’impegno civile di difendere la libertà e tutti i i diritti umani ovunque nel mondo “
Cita poi una poesia del poeta persiano Sa῾dī, Muṣliḥ ad-dīn tratta dal poema in versi Bustān (“Giardino”, 1257)
“Gli esseri umani sono legati l’uno all’altro e siamo stati creati da un’unica essenza , quando la calamità del tempo affligge uno di questi gli altri non possono essere indifferenti , se non provi tristezza per la sofferenza degli altri, allora non sarai degno di essere chiamato con il nome di essere umano. “
Sa῾dī, Muṣliḥ ad-dīn
Conclude poi la testimonianza dicendo: “L’impegno per i diritti me lo porto dentro. Università è libertà”.
Il coraggio è donna, come la libertà
La nuova campagna promossa Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, vede proprio la nostra ex collega in prima persona per la battaglia nell’affermazione dei diritti civili
“Essere libere significa poter studiare e decidere chi diventare, poter uscire di casa con i capelli scoperti senza la paura di perdere la vita. Veder riconosciuto equamente il proprio lavoro . Crescere una famiglia in pace, lontana dalle violenze e dalle guerre”
In realtà anche molto vicine a noi , ci sono donne i cui diritti sono negati. Realtà in cui vivono con la paura di essere maltrattate, se non uccise.
Portare avanti queste testimonianze, ricordare le sofferenze che molte donne subiscono è quello che l’attivista iraniana cerca di comunicare. Oggi ancor di più, proprio nel giorno dedicato a tutte le donne del mondo.
“Il coraggio è donna, come la libertà!”
Pegah Moshir Pour