Arriva dalla Basilicata una delle migliori pratiche di economia circolare, che è anche solidale. È Magazzini Sociali, il progetto di Io Potentino Onlus. Questa volta ci stupisce con LA 166, birra antispreco, prodotta con le eccedenze del pane.
C’è un cuore pulsante in Basilicata, il cuore grande di una comunità che a volte può sembrare schiva e chiusa. Mi ricordo ancora quando il nostro capoluogo di regione è stato etichettato “il più triste d’Italia”.
Non mi ci sono mai ritrovata in questa definizione, in tanti come me, per esempio i ragazzi e le ragazze di Io Potentino Onlus. Persone che hanno costruito una comunità in grado di diffondere positività, una comunità che cresce a vista d’occhio. Co-fondatrice del progetto, oggi vice-presidente della onlus, una giovane donna potentina: Valentina Loponte. L’ho incontrata per farmi raccontare questa realtà fatta di emozioni, persone, solidarietà e innovazione.
Qualche parola per spiegare, a chi ancora non dovesse conoscervi, che cos’è Magazzini Sociali, da dove e perché nasce.
Magazzini Sociali nasce a Potenza il 14 Dicembre 2014, giorno della prima donazione ricevuta. E’ un progetto di contrasto alla povertà alimentare dell’associazione Io Potentino Onlus; ci occupiamo quotidianamente di recupero e distribuzione di eccedenze alimentari in applicazione della Legge 166/2016 (più conosciuta come “Legge Gadda”) che consente la donazione di prodotti invenduti, con difetti di confezionamento o con TMC (Termine Minimo di Conservazione) superato consentendo di destinare gli stessi primariamente al sostegno di quelle fasce della popolazione che vive una condizione fragilità economica.
Dal 27 Luglio 2016 gestiamo il Punto Magazzini Sociali, un Hub adibito a stoccare e distribuire quanto recuperato. Qui sono impegnati, secondo una turnazione settimanale, i nostri volontari il cui compito è ordinare, porzionare e ridistribuire i prodotti recuperati direttamente ai beneficiari del progetto
Quando la tecnologia e l’innovazione incontrano la solidarietà, è possibile gestire processi virtuosi di contrasto a problematiche sociali come la lotta alla povertà. Ma quali sono in realtà gli ingredienti principali del vostro progetto? Perché Magazzini Sociali è una best practice a livello nazionale?
Sin dall’inizio abbiamo avuto necessità di utilizzare tutte le tecnologie disponibili per garantire e divulgare la tracciabilità delle donazioni, per rendere trasparenti gli sforzi attuati e per costruire quotidianamente un clima positivo e di fiducia nei confronti dell’operato sociale. Ed è per questo che ci siamo dotati sin da subito di un applicativo web creato per l’utilizzo simultaneo e ottimizzato per i differenti dispositivi connessi alla rete internet che ci consente, attraverso un database, di raccogliere ed elaborare una innumerevole quantità di dati e permette la puntuale tracciabilità delle donazioni materiali e monetarie, nonché la possibilità della gestione aggregata dei dati a seguito di report e/o analisi degli stessi.
Dal mese di Febbraio 2019 abbiamo ulteriormente e completamente informatizzato l’intero processo di raccolta e distribuzione attraverso l’utilizzo di lettori laser e barcode.
Ad oggi da ogni prodotto recuperato, il sistema acquisisce diverse informazioni grazie alla pesatura effettuata attraverso una bilancia digitale. Detto strumento, oltre a classificare il prodotto mediante a scelta dell’operatore, nella relativa categoria, certifica il suo peso, la data dell’operazione di recupero e l’operatore che ha effettuato l’operazione stessa.
Anche in questo caso, per ogni singola referenza, le informazioni sono sintetizzate in un barcode, applicato sotto forma di etichetta, sul prodotto stesso.

Questo 2020 è un anno di svolta, in tutti i sensi. Progetti come Magazzini Sociali possono fare la differenza nei territori, a reale contatto con le persone. Mercoledì scorso avete presentato il murales di Giulio Giordano, “Sfiorarsi”. Insieme, anche il progetto di economia circolare (che personalmente trovo straordinario), a cui ho avuto l’onore di “fare il vestito”. Si chiama LA 166. Che cos’è?
Sicuramente resterà nella nostra memoria per sempre.
Magazzini Sociali è certamente un progetto di contrasto alla povertà ma anche un progetto innovativo di economia circolare se si pensa che negli ultimi 4 anni abbiamo recuperato e quindi evitato diventasse rifiuto, più di 40 tonnellate di cibo. Un risparmio economico ed ambientale incredibile considerando che parliamo della sola città di Potenza.
E proprio in ottica di economia circolare ed innovazione, il 7 ottobre abbiamo lanciato LA166, la prima birra tutta lucana prodotta utilizzando il pane invenduto dei nostri panifici. Per realizzarla abbiamo chiesto supporto a due giovani realtà lucane e potentine dal grande valore: il Birrificio Basilisca di Potenza che ha materialmente prodotto la nostra birra e la società di comunicazione Universosud che si è occupata del progetto grafico.
Oltre ogni previsione ed aspettativa, LA166 è andata soldout in 24 ore!!
Per questo stiamo già lavorando ad una seconda “cotta” che dovrebbe essere disponibile nel mese di dicembre. Per allora contiamo di organizzare, COVID-19 permettendo, un calendario di degustazioni nei locali che vorranno ospitarci.
Tutte le informazioni nonché la possibilità di pre-ordinare LA166 sono disponibili su https://la166.iopotentino.it/
SPOILER: Quali altri prodotti LA 166 vedremo in giro? E quali altri progetti ci sono in cantiere?
LA166 non si limiterà ad essere solo il marchio di una birra. Sarà una vera dispensa solidale composta da prodotti ai quali, attraverso la loro trasformazione, daremo nuova vita.
A dicembre 2019 abbiamo presentato, in qualità di soggetto proponente, in risposta ad una manifestazione di interesse regionale finalizzata alla riduzione dello spreco alimentare del territorio lucano la progettualità “Magazzini Sociali – Solidarietà Circolare” che vede il coinvolgimento di molteplici realtà del tessuto profit e no profit della regione Basilicata.
Nella primavera del 2020, in piena pandemia COVID-19, la nostra progettualità è stata valutata ammissibile e dunque finanziabile. Andremo a realizzare un Centro Logistico per le Eccedenze (CLE) all’interno del quale dar vita ad un sistema organizzato, condiviso e partecipato, di recupero e distribuzione di eccedenze alimentari ma non solo.
Grazie alla partnership, tra gli altri, con l’Università degli Studi della Basilicata, all’interno del CLE ci sarà spazio per la Ricerca: si potranno approfondire le tematiche legate ai movimenti del cibo.
Continuate a seguirci, perché vi racconteremo altre meravigliose iniziative a cui, se vorrete , potrete partecipare. Il senso della vita di ognuno di noi, credo, sia contribuire a qualcosa di bello, che lascia una traccia da consegnare a quelli che verranno dopo di noi, per un futuro migliore.
