Plug, cultura digitale based in Pignola (Basilicata)

Il 24 gennaio scorso, il Comincenter ha avuto il piacere di ospitare un evento organizzato dall’Associazione PLUG (Pignola Linux Users Group) di Pignola (PZ), dedicato ai giovani aspiranti coder. L’incontro, guidato da Maurizio Argoneto e Giuseppe Marino, membri attivi dell’associazione, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di avvicinarsi al mondo della programmazione e di esplorare le potenzialità del software libero. PLUG, da anni impegnata nella diffusione della cultura informatica e del software open source, ha saputo coinvolgere i presenti con sessioni pratiche e momenti di condivisione, promuovendo l’innovazione tecnologica nel territorio lucano.

Prima dell’inizio dell’evento, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Maurizio Argoneto, uno dei protagonisti dell’Associazione PLUG, per scoprire di più sulla loro missione e sull’importanza del coding per le nuove generazioni, condividendo con noi il suo punto di vista.

Che cos’è Plug? Ci puoi raccontare la storia di Plug e com’è nata l’idea di creare un Linux Users Group a Pignola?

Plug è un’associazione culturale no profit, registrata come APS nel terzo settore, attiva da oltre dieci anni nell’ambito del digitale sul territorio. È nata a Pignola grazie a un gruppo di appassionati di tecnologia che hanno deciso di concentrarsi sulle opportunità offerte dal mondo open source, in particolare Linux, che rappresentava il massimo esempio di questo approccio.

Nel tempo, l’associazione ha evoluto i suoi obiettivi, mantenendo però un forte legame con il territorio, tanto da portare il nome di Pignola. Plug è anche parte della rete nazionale dei LUG, gruppi che negli anni hanno perso parte della loro operatività, ma che l’associazione cerca ancora di mantenere viva e attiva.

Qual è la reazione degli studenti quando portate temi come il coding o la robotica nelle scuole?

Il tema del coding nelle scuole è sempre stato centrale per l’associazione, anche se non sempre è stato possibile portarlo avanti con continuità nelle diverse realtà scolastiche. In Basilicata, infatti, le opportunità per i ragazzi di avvicinarsi alle materie STEM sono ancora molto limitate. L’impegno di Plug è quello di formare una rete di docenti che possa guidare i ragazzi verso queste discipline.

I giovani si dimostrano sempre molto entusiasti nell’approcciarsi al coding, poiché si tratta di attività interattive che valorizzano la loro naturale propensione verso le tecnologie. Attraverso strumenti come software, robotica, Arduino e Raspberry, riescono a esplorare nuovi mondi e a sviluppare competenze fondamentali per il futuro.

Qual è la missione principale di PLUG e com’è cambiata nel corso degli anni?

PLUG ha sempre avuto un forte orientamento verso la divulgazione e la comunicazione. Nel tempo, l’associazione ha superato la sua impostazione iniziale, che la vedeva come un gruppo ristretto di persone unite da passioni comuni. Ha ampliato il proprio raggio d’azione per coinvolgere un pubblico più ampio attraverso l’interesse per la tecnologia.

Oggi, PLUG è sempre più orientata verso lo sviluppo e il coinvolgimento dei developer e degli appassionati di tecnologia, organizzando momenti di incontro come workshop, meetup e conferenze, con un respiro più ampio nel panorama tecnologico.

Che consiglio daresti a un giovane che vuole iniziare il suo percorso nel mondo digitale ma non sa da dove partire?

Avvicinarsi e appassionarsi al mondo digitale oggi è più semplice grazie ai numerosi spunti disponibili, ma questa vasta scelta può rendere difficile orientarsi. L’informatica offre una varietà di discipline, dalla cyber security alla robotica, dall’intelligenza artificiale allo sviluppo front-end.

Attraverso seminari di sensibilizzazione, PLUG si impegna a fornire strumenti utili per aiutare le persone a orientarsi in queste scelte. Il consiglio è sempre di partire da ciò che entusiasma di più, costruendo poi un percorso personale con informazioni, tutorial e suggerimenti, magari anche attraverso il coinvolgimento in associazioni come PLUG o altre realtà simili in Italia, Europa e nel mondo.

In una regione come la Basilicata, quali sono le principali sfide che si incontrano nel promuovere le competenze digitali?

Le sfide legate alla promozione e alla visibilità di tematiche tecnologiche sono significative, soprattutto quando si tratta di sensibilizzare le persone. È fondamentale far comprendere che la tecnologia non è solo per esperti o tecnici, ma ha ricadute sociali importanti che riguardano tutti.

Conoscere l’intelligenza artificiale, ad esempio, non significa necessariamente saperla sviluppare, ma capire come usarla al meglio nella vita quotidiana. L’obiettivo di PLUG è proprio quello di creare momenti di connessione tra un mondo tecnologico che può sembrare distante e complesso e le sue applicazioni concrete nella società.

Quali sono i prossimi progetti o iniziative che Plug ha in programma per il futuro?

Le iniziative di PLUG sono molteplici e rivolte a diversi gruppi di interesse. Per i developers e gli esperti del settore informatico, l’associazione organizza meetup e workshop molto tecnici su framework e tecnologie utili nel loro lavoro.

Un altro impegno rilevante è quello di avvicinare i ragazzi ai temi del coding e delle materie STEM in generale. Inoltre, PLUG è attivamente coinvolta nella sensibilizzazione sul tema del cyberbullismo, promuovendo la consapevolezza digitale nelle scuole. L’associazione si concentra sulla formazione dei giovani sull‘uso consapevole di strumenti come telefoni e social network, anche attraverso progetti europei.

Il GDG Basilicata è una comunità vivace e dinamica che riunisce sviluppatori del designer e appassionati di tecnologia. Vuoi raccontarci qualcosa di più su come questa comunità si inserisce nel panorama tecnologico locale e qual è il suo impatto sulla crescita professionale e personale dei partecipanti?

Il GDG (Google Developer Group) è un’iniziativa globale di Google che crea gruppi territoriali per parlare di tecnologie, non solo legate a Google, ma anche a tecnologie in generale. Per PLUG, questa iniziativa è importante perché consente di avvicinare nuove persone all’associazione, grazie alla popolarità di Google, un brand molto conosciuto.

Il GDG Basilicata ha un impatto significativo, poiché permette di avvicinare i partecipanti a tecnologie familiari, rendendo più facile per i neolaureati in informatica acquisire confidenza con strumenti già pubblicizzati quotidianamente. Inoltre, aiuta PLUG a amplificare la visibilità delle sue attività, utilizzando Google come veicolo per raggiungere un pubblico più ampio.

L’evento organizzato da PLUG ha avuto un grande valore anche per il Comincenter, che si è infatti confermato come una vera e propria finestra sul mondo digitale per i giovani, offrendo loro un’opportunità unica di entrare in contatto con il coding e le nuove tecnologie. Grazie all’incontro, il Comincenter ha rappresentato un ponte tra i ragazzi del territorio e le risorse digitali, creando un ambiente ideale per imparare, confrontarsi e crescere e contribuendo a promuovere la cultura digitale, aprendo nuovi orizzonti per le future generazioni di innovatori.

Cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti!

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