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Primo Maggio: la festa che ha fatto sudare la Storia (e non solo)

Altro che ponte e grigliate: il 1º maggio, meglio noto come Festa dei Lavoratori, è molto più di un giorno rosso sul calendario. È il risultato di sudore, scioperi e ideali che hanno fatto la storia. Letteralmente. E se oggi motlti di noi possono permettersi di chiudere il laptop alle 18:00 senza che nessuno li rincorra con un cronometro, un grazie va detto anche a quei lavoratori dell’Ottocento che hanno messo tutto in gioco per conquistare un diritto: lavorare giusto, vivere meglio. O almeno provarci.

Chicago, 1886. Inizia tutto qui

Negli Stati Uniti del XIX secolo, gli operai lavoravano anche 16 ore al giorno. Altro che smart working. Così, il 1º maggio 1886, a Chicago, parte uno sciopero generale per chiedere la giornata lavorativa di 8 ore. Ma la protesta si trasforma presto in tragedia: il 4 maggio, durante una manifestazione in Haymarket Square, scoppia una bomba. Muoiono manifestanti e poliziotti. Nasce il mito. E la memoria collettiva.

Parigi, 1889: da ribellione a celebrazione

Tre anni dopo, al Congresso della Seconda Internazionale socialista, si decide che ogni 1º maggio sarà dedicato alla lotta dei lavoratori. Un’idea semplice, potente e globale. Così nasce la Festa dei Lavoratori. Una festa che non ha bisogno di palloncini, ma di consapevolezza.

L’Italia, tra oblio e rinascita

La prima celebrazione del 1º maggio in Italia? Nel 1890. Ma la sua storia non è tutta in discesa: durante il fascismo, la festa viene cancellata. Al suo posto, il “Natale di Roma” del 21 aprile (sì, hai letto bene). Solo nel 1945, con la Liberazione, torna a essere festa ufficiale. Più forte e sentita di prima.

Il Concertone: quando il lavoro incontra la musica

Dal 1990, a Roma, la festa si fa anche concerto. Il mitico Concertone di San Giovanni diventa il palco dove si fondono musica, impegno sociale e bibite calde. Organizzato da CGIL, CISL e UIL, ospita ogni anno artisti di ogni genere (dal rock al rap passando per i cantautori da lacrimuccia). Un evento che unisce le generazioni.

Come si festeggia il Primo Maggio nel Mondo?

Ci sono una serie di tradizioni e curiostà circa il primo maggio nel mondo. Fra tutte quelle che ho trovato, tre hanno colpito la mia attenzione in maniera particolare

  • Francia: si regala il mughetto, simbolo di fortuna e resistenza.
  • Regno Unito: il “May Day” si festeggia il primo lunedì di maggio ed è un mix di celebrazioni legate ai diritti dei lavoratori con festeggiamenti per l’arrivo della primavera
  • Germania: durante la sera prima del 1 ° maggio si svolge, come da tradizione, “La danza verso maggio” (Tanz in den Mai). Questa danza commemora le vecchie tradizioni per celebrare il mese primaverile di maggio. Tradizionalmente, il cosiddetto albero di maggio, l’albero che simboleggia la fertilità della primavera, viene piantato in alcune zone della Germania… un po’ come ad Accettura e in altri paesi della Basilicata.

E poi c’è Fourmies

Nel 1891, nella cittadina francese di Fourmies, una manifestazione pacifica per le 8 ore lavorative viene repressa con la violenza. Nove morti, tra cui molti giovanissimi. Una ferita che diventa monito: la libertà non è mai gratis.

Oggi: tra diritti da difendere e diritti ancora da conquistare

Il Primo Maggio è un reminder potente: i diritti non sono mai scontati. Vanno difesi, giorno dopo giorno. Dal salario minimo al diritto alla disconnessione, dal precariato mascherato ai contratti da incubo, le sfide sono ancora tutte lì. Ma se c’è una cosa che la storia ci insegna, è che la forza dei lavoratori — uniti — può cambiare tutto.

E magari anche ricordarci che sì, la grigliata va bene, ma la coscienza sociale non dovrebbe mai andare in ferie!

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