Skip to content

“Abbiamo ricevuto il suo Curriculum” la truffa che fa leva sulle speranze (e ti svuota il conto)

Ok, facciamo un gioco. Immagina questa scena: hai appena inviato 27 CV, sei alla quarta versione della tua lettera motivazionale (che ormai è più epica di un episodio di The Last of Us), e improvvisamente squilla il telefono. Numero sconosciuto. Rispondi con la speranza nel cuore e la voce tremante: “Pronto?”.

Dall’altra parte una voce garbata ti dice:

“Buongiorno! Abbiamo ricevuto il suo curriculum, la contattiamo per un’offerta di lavoro. Ci scriva su WhatsApp così le spieghiamo meglio”.

Sembra l’inizio di una storia a lieto fine.
Invece è una truffa, confezionata a regola d’arte per chi sta cercando lavoro con più entusiasmo che filtri su Instagram.

La nuova frontiera del phishing parla HR

Come racconta un’inchiesta di RaiNews, questa nuova truffa gioca sporco: si finge un’opportunità professionale, ma è solo un’esca per ottenere i tuoi dati personali, entrare nel tuo telefono o – peggio – trascinarti in trappole finanziarie.

Lo schema è questo:

  • ti chiamano con una voce registrata
  • ti chiedono di aggiungerli su WhatsApp;
  • ti fanno credere che stanno selezionando proprio te;
  • poi ti mandano link sospetti o ti parlano di “investimenti” super redditizi.

Nel frattempo, tu sei lì a scegliere la camicia buona per il colloquio. Spoiler: non ci sarà nessun colloquio.

Perché funziona così bene?

Perché punta dritto al cuore – e alla fragilità – di chi sta cercando di costruirsi un futuro.
In un mondo in cui il lavoro spesso è ghosting puro, ogni chiamata sembra un segno divino.
Ma invece di un contratto, ti ritrovi in una truffa ben orchestrata, che sfrutta la fame di lavoro e la fiducia nei contatti digitali.

E poi diciamolo: ormai anche le aziende serie comunicano via WhatsApp. Ricevere una proposta su questa app non suona poi così strano. Anzi, sembra smart, veloce, comodo. Finché non ti rendi conto che stai scrivendo con un finto “recruiter” che si chiama Luca ma ha la foto profilo di un cane surfista e ti propone un investimento in criptovalute con zero rischio (e mille segnali di allarme).

Come ti proteggi? Ecco la mini guida Comincenter-style

  • Mai dare per scontato che chi ti scrive sia davvero un’azienda. Fai un controllo rapido: cerca su Google, su LinkedIn, vedi se esiste davvero.
  • Pretendi un’email aziendale. Se lavorano davvero in HR, una mail con dominio professionale dovrebbero averla. No, “lavora-con-noi@libero.it” non vale.
  • Attento ai link. Prima di cliccare, respira. Poi controlla se il link ha senso, se rimanda a un sito ufficiale o se puzza di spam lontano un miglio.
  • Segnala e condividi. Se ti capita, raccontalo. Online, offline, nei gruppi WhatsApp. Diffondere consapevolezza è il primo antivirus.

Sognare è legittimo. Farsi fregare no.

Questa truffa ci colpisce proprio lì dove fa più male: nei sogni, nei tentativi, nella fiducia.
Ma il fatto che esista non deve farci smettere di provarci. Deve solo renderci più svegli, più attenti, più connessi tra di noi.

E se cerchi un lavoro vero, se vuoi supporto per orientarti o anche solo confrontarti su un dubbio, beh… lo sai dove trovarci. Siamo qui per questo.

Hai ricevuto una chiamata sospetta? Condividi questo articolo con chi – come te – sta cercando il suo posto nel mondo.

Cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti!