Chi non ha mai sentito parlare di Victoria’s Secret? Conosciamo tutt* uno dei brand di lingerie più famosi al mondo. Lo conosciamo anche grazie alle super modelle che negli anni lo hanno rappresentato, donne dalla bellezza indiscutibile come Adriana Lima, Gisele Bundchen, Bella Hadid.
Bene, la moda della perfezione appare finita, anche per un brand che su di essa aveva fondato tutta la sua comunicazione. Nell’ultima campagna per la linea di reggiseni Cloud, infatti, la perfezione lascia spazio a all’inclusione. Avevamo già parlato di come i brand, stanno cambiando il loro approccio nel post Black Lives Matter. Il mondo è cambiato. Come rispondono i brand?
Sono meravigliata della scelta di Victoria’s Secret: donne comuni, hanno indossato e recensito i reggiseni della nuova linea, per un collage di inclusività inedito. Fra di loro Silvia Buckle, una designer di accessori in dolce attesa, Paloma Elsesser, 29enne ambasciatrice del Body Positive; Yacine Ndaw, una disegnatrice di gioielli Turco-senegalese-arabo-americana; Valentina Sampaio, attivista per i diritti LGBTQIA+, Maryann Elizabeth, cinquantatreenne creativa con un bellissimo sorriso; Sofia Jirau, super modella con sindrome di down; last but not least, Miriam Blanco, modella e attrice con disabilità motoria.
La diversità, ha trovato spazio nel mosaico instagram del marchio statunitense. Ma non finisce qui. Continua a leggere l’articolo fino in fondo.
Victoria’s Secret, 7 milioni di euro per l’imprenditoria femminile
L’impegno per le donne di Victoria’s Secret va oltre. È di qualche giorno fa, un post che ha attirato non poco la mia attenzione, in cui il brand di intimo annuncia la sua partnership da sette milioni di dollari con la Venture Capital Amplifyher.
Il focus di questa società di venture capital è di sostenere aziende in cui il valore della diversità è il baricentro che crea effetti volano di crescita nei nuovi mercati. Le aree di investimento, vanno dal commercio al settore della cura e della connettività.
“Siamo a un punto di svolta nell’avventura per l’empowerment femminile. – si legge sul sito – La conversazione sulla parità di genere è al culmine, ma i numeri mostrano ancora un divario significativo nel finanziamento.”
Insomma, un bel passo in avanti per un brand che ha compreso che gli stereotipi non sono per forza la chiave del successo, l’inclusione invece, sì.